DONNE CORAGGIOSE

par Frere Nadhir Dim 23 Juil - 6:30

DONNE CORAGGIOSE

Le donne di oggi non vogliono essere trattate coi guanti, né vogliono essere toccate coi fiori. Le donne oggi si sono liberate dal piedistallo che le teneva prigioniere, hanno rinunciato alla condizione "gentile" per indossare le vesti più pratiche e meno ingombranti della libertà e dell'azione personale. Le donne oggi hanno preso in mano le redini della propria vita e in prima persona lavorano e lottano per i propri ideali. Le donne libere hanno dimostrato di poter valere tanto quanto gli uomini liberi, uomini abbiamo detto, non maschi.

Libertà e consapevolezza sono le due condizioni sine qua non che permettono una reale emancipazione femminile. Emancipazione intesa come rispetto dei propri diritti e adempimento dei propri doveri, come libertà di essere e di agire, di esprimersi e creare, di lavorare e comunicare, di operare in prima persona per aiutare altre donne a liberarsi dalle loro catene.

È in questi termini che si svolgeva l'opera della volontaria italiana Clementina Cantoni, rapita in Afghanistan il 16 maggio scorso. In questa drammatica vicenda l'orrore che circonda il sequestro e la minaccia di morte ai danni di questa ragazza indifesa, e la forte presa di posizione delle donne afgane scese in piazza tutti i giorni per chiederne il rilascio, lanciano un segnale forte di solidarietà e coraggio tutto al femminile.

Le guerre che si sono consumate e si consumano nell'ultimo decennio mostrano anzitutto che dagli sbagli della storia non si è imparato nulla, in secondo luogo che la crudeltà umana è in un crescendo continuo. La guerra genera mostri e i mostri creano terrorismo; è un circolo vizioso che distrugge tutto ciò che tocca. I telegiornali sono sempre più simili a bollettini militari in cui ogni giorno vengono coinvolti innocenti, bambini, anziani, donne.

Il dramma dell'Afghanistan stremato da anni di guerra civile e condannato a morte dopo la guerra anglo-americana sembrava ridursi alla questione del burqa; oggi le immagini delle donne che il burqa lo indossano lo stesso, ma che gridano per i loro ideali e per la liberazione dell'operatrice umanitaria italiana scolpiscono nelle nostre menti un'immagine che quanto meno lascia uno spiraglio di speranza. Da un lato è la dimostrazione che la libertà è anzitutto una questione mentale, che non può essere misurata nel numero di capi di abbigliamento che si indossano, e che quindi burqa o non burqa, le donne afgane sono desiderose di vivere e di partecipare attivamente alla vita sociale del loro paese, anche se la loro situazione è oggettivamente difficile, dall'altro è la prova che le donne sono una componente fondamentale nella creazione e trasmissione della cultura per la pace.

Uniamo la nostra voce alle donne afgane che chiedono il rilascio immediato della giovane Cantoni senza condizione alcuna, affinché possa tornare presto tra le braccia di coloro che la amano, non solo famigliari ed amici, ma anche tutte quelle vedove a cui lei ha prestato assistenza e che pregano per lei. Uniamo la nostra voce alla voce di tutte le donne messaggere di pace ambasciatrici di coraggio e vita.

per il Collettivo islam-online

Asmae Dachan
http://www.islam-online.it/donna/Iman.htm#DONNE CORAGGIOSE