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IL HIJAB.....TRA “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO

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Message par Frere Nadhir Dim 30 Juil - 9:35

asssalamo alaykom

IL HIJAB.....TRA “ORGOGLIO E PREGIUDIZIO”.

Salam aleikom a tutti, che Pace discenda su di voi.

No, non si tratta di un’edizione inedita del celebre romanzo di Jane Austine, “Orgoglio e pregiudizio” in cui compaiono donne col velo sulla testa .

Se al mio articolo ho dato questo titolo è perchè oggigiorno il hijiab è diventato croce e delizia di ogni parlar bene, dai ben pensanti alle femministe, dai laici ai teologi, esprerti o disinformati, sul hijab,la regola è sempre la stessa: ognuno dice la sua,tra “orgoglio e pregiudizio”.

C’ è chi dice che è il simbolo dell’oppressione maschile e della sottomissione delle donne, c’è chi dice che finchè c’è hijab non ci sarà mai integrazione(ok capelli verdi e mille piercing ovunque,sei dei nostri), chi lo ritiene un optional, chi un simbolo di tradizione o una bandiera d’appartenenza....pregiudizi, tanti, tantissimi pregiudizi. Ma dall’altra parte?Centinaia di migliaia di donne in tutto il mondo,di ogni età e classe sociale, lo indossano.Son forse tutte vittime di chissà chi?lo portano perchè obbligate?possibile, così tante e in posti così diversi....? E se invece il hijiab fosse una scelta? un orgoglio?troppo difficile da crederci, vero?Allora facciamo un giro per l’Europa, partendo da casa nostra, in Italia; basta dare un’occhiata, dalle scuole alle università, dai luoghi culto ai luoghi di lavoro, son tantissime le donne musulmane che lo indossano.Spostiamoci in Francia.Hai il velo?mi dispiace, ma tu rimani fuori(chissà se han messo degli adesivi alle porte come per i cagnolini che non possono accedere a certi luoghi?)....via dalla scuola, dall’università, siamo uno stato laico, ed il tuo è un simbolo religioso.Non solo:ora si discute di una proposta di legge che , oltre al velo discrimini tutte le persone di fede ed elimini dalle scuole Crocifissi e Kippà.Nel villaggio globale non c’è posto per le religioni,ogni cosa va bene purchè laica, poi ci si chiede perchè la società di oggi sia così venale e priva di valori.Turchia: stato laico, eppure le donne, anche quelle che ricoprono ruoli importanti,lo indossano.Ricordate la storia della parlamentare Munnever Arinc,eletta democraticamente dal popolo, che è stata cacciata dal parlamento perchè indossava il velo? Forse no, forse, se invece che entrare in parlamento velata,se lo fosse tolto in diretta, sarebbe ora sulla bocca di tutti come una donna coraggiosa e moderna. Già, la modernità, sfogliate per un attimo le riviste che avete:persino i settimanali femminili più frivoli toccano, in un modo o nell’altro, questo tasto;peccato che suoni male, o che stoni addirittura.La regola è sempre la stessa: il velo è arretratezza, è oppressione, fa paura ,e le donne che lo indossano sono costrette.Perchè, allora, se le cose stanno così, fa tanto scalpore vedere la famosa giornalista Khadijia Ben Kenna apparire in tv col hijiab?Imposizione del canale per cui lavora?niente affatto, lei,e prima di lei lo aveva fatto un altra giornalista dello stesso canale, si è rivolta ad un giudice che con una sentenza ha stabilito che lei potesse lavorare col velo, cosa proibita per le regole di quell’emittente. E le ragazze in Francia?A suo tempo Lady D., in segno di solidarietà con le ragazze musulmane espulse dai luoghi d’istruzione, era andata nelle scuole con un hijiab sulla testa. E loro non demordono,lottano, da sole purtroppo, perchè essere “portatrice di hijiab” per qualcuno è come avere una malattia da evitare,quali diritti umani e libertà di fede?

Oggi il mondo ti dice questo:se vuoi essere moderno, inserito e accettato(da chi poi?) devi stare alle regole, devi plasmarti alla massa; se, invece, fai di testa tua, sei fuori. Ma attenzione alle falsità, agli stereotipi, ed ai luoghi comuni! Non è sempre e solo così che vanno le cose.

Noi difendiamo il nostro hijiab,con orgoglio e forza, nello stesso modo in cui i nostri amici cristiani si son mobilitati per difendere il loro simbolo religioso più caro, il Crocifisso. Quando ci si sente minacciati nella propria fede, nella propria identità, nasce dentro una ribellione,un desiderio di difendere il nostro ego con tutto quello che lo compone; e in un’epoca dove si stanno perdendo i valori più importanti è fondamentale , invece, riscoprire e proteggere i valori religiosi, i simboli della fede.

Provate a chiedere a chi critica e odia tanto il hijiab: “ma lei, ha mai parlato con una donna che lo indossa per sentire le sue ragioni?” Vi verrà sempre risposto di no.....
Asmae Dachan
Frere Nadhir
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