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Il Corano e la Scienza Moderna " l'ultima parte"

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Message par Frere Nadhir Mar 14 Nov - 0:30

bismilleh

IL CORANO E LA BIBBIA

Siamo giunti ora al nostro ultimo argomento: il confronto, con la moderna conoscenza, di passaggi nel Corano a cui si fa anche riferimento nella Bibbia.

Abbiamo già dato una breve occhiata al problema mentre trattavamo della Creazione. In precedenza ho sottolineato la perfetta concordanza tra la moderna conoscenza ed i versi del Corano, ed ho evidenziato che la narrazione Biblica conteneva affermazioni che sono scientificamente inaccettabili. Questo è assai poco sorprendente quando veniamo a sapere che la grande narrazione della Creazione contenuta nella Bibbia fu il lavoro di preti vissuti nel sesto secolo AC, da cui il termine narrazione "Sacerdotale". Questa sembra essere stata ideata come il tema di una predicazione designata ad esortare le persone ad osservare il sabbath. La narrazione fu costruita con un definito scopo in vista, e, come Padre de Vauz (un ex capo della Scuola Biblica di Gerusalemme) ha notato, questo scopo era essenzialmente di carattere legale.

La Bibbia contiene anche un'assai più corta e più antica narrazione della Creazione, la cosiddetta versione 'Yahvist', che affronta il soggetto da un punto di vista completamente differente.

Entrambe sono tratte dalla Genesi, il primo libro del Pentateuco o Torah: si suppone che il suo autore sia Mosè, ma il testo che abbiamo oggi è stato, come sappiamo, sottoposto a molti cambiamenti.

La narrazione Sacerdotale della Genesi è famosa per le sue bizzarre genealogie, che risalgono ad Adamo, e che nessuno prende molto seriamente. Tuttavia autori del Vangelo quali Matteo e Luca le hanno riprodotte, più o meno alla lettera, nelle loro genealogie di Gesù. Matteo risale sino ad Abramo, e Luca ad Adamo. Tutti questi scritti sono scientificamente inaccettabili, poichè danno un'indicazione numerica dell'età del mondo e del tempo in cui apparvero sulla Terra che è definitivamente diverso da ciò che oggi è stato stabilito con certezza. Il Corano, d'altra parte, è completamente libero da dati di questo tipo.

In precedenza, abbiamo anche notato come il Corano si accordi perfettamente con le generali idee moderne sulla formazione dell'Universo, mentre la narrazione Biblica entra in contraddizione con esse; l'allegoria delle acque primordiali è difficilmente sostenibile, e non lo è neppure la creazione della luce nel primo giorno, prima della creazione delle stelle che producono questa luce; nè l'esistenza di una sera e di un mattino prima della creazione della Terra; nè la creazione della Terra nel terzo giorno prima di quella del Sole nel quarto; e neppure l'apparire di bestie sulla Terra nel sesto giorno dopo l'apparire degli uccelli dell'aria nel quinto giorno, sebbene le prime siano apparse prima..: tutte queste affermazioni sono il risultato di credenze prevalenti nel tempo in cui questo testo fu scritto e non hanno alcun altro significato.

Quanto alle genealogie contenute nella Bibbia, che formano la base del calendario Ebraico ed asseriscono che oggi il mondo abbia 5738 anni, sono anch'esse difficilmente ammissibili. Il nostro sistema solare può avere all'incirca 4 miliardi e mezzo di anni, e l'apparire sulla Terra dell'uomo, come lo conosciamo ora, può essere stimato in decine di migliaia di anni, se non di più.

È assolutamente essenziale, di conseguenza, notare che il Corano non contiene nessuna indicazione riguardo alle date, e che queste sono proprie del testo Biblico.

C'è un secondo, ed altamente significativo, argomento di paragone tra la Bibbia ed il Corano: il Diluvio. Per la precisione, la narrazione Biblica è una fusione di due descrizioni in cui gli eventi sono relazionati differentemente. La Bibbia parla di un diluvio universale e lo colloca all'incirca 300 anni prima di Abramo. Secondo quanto sappiamo di Abramo, questo implicherebbe un cataclisma universale attorno al ventunesimo o ventiduesimo secolo A.C. Ciò sarebbe indifendibile, dal punto di vista dei dati storici.

Come potremmo accettare l'idea che, nel ventunesimo o ventiduesimo secolo A.C., tutta la civilizzazione sia stata cancellata dalla faccia della Terra da un cataclisma universale quando sappiamo che questo periodo corrisponde, per esempio, a quello precedente il Regno Medio in Egitto, all'incirca alla data del primo periodo Intermediario prima della undicesima dinastia?

Nessuna delle precedenti affermazioni è accettabile in accordo con la moderna conoscenza.

Da questo punto di vista, possiamo misurare l'enorme divario che separa la Bibbia dal Corano.

In contrasto con la Bibbia, il Corano non colloca il cataclisma nel tempo. Non sono assolutamente possibili obiezioni storiche o archeologiche alla narrazione nel Corano.

Un terzo punto di paragone, che è estremamente significativo, è la storia di Mosè, ed in special modo l'Esodo dall'Egitto degli Ebrei resi schiavi dal Faraone. In questa sede posso solo fornire un racconto fortemente compresso dello studio di questo soggetto che appare nel mio libro. Ho notato i punti in cui la narrazione Biblica e quella Coranica corrispondono o divergono e, per alcuni dettagli, ho trovato punti in cui i due testi si complementano l'un l'altro in un modo alquanto utile. Tra le molte ipotesi concernenti la posizione occupata dall'Esodo nella storia dei Faraoni, ho concluso che molto probabilmente è la teoria che fa di Merneptah, il successore di Rameses II, il Faraone dell'Esodo. Il confronto dei dati contenuti nelle Scritture con le prove archeologiche avvalora fortemente quest'ipotesi. Sono contento di poter dire che la narrazione Biblica contribuisce con una testimonianza importante ad indurci a situare Mosè nella storia dei Faraoni: Mosè nacque durante il regno di Rameses II. I dati Biblici hanno quindi un considerevole valore storico nella vicenda di Mosè.

Lo studio medico della mummia di Merneptah ha prodotto ulteriori informazioni utili sulle possibili cause della morte del Faraone.

Il fatto che oggi noi possediamo la mummia di questo Faraone che fu scoperta nel 1898, è di suprema importanza. La Bibbia testimonia che venne inghiottito dal mare, ma non fornisce alcun dettaglio su cosa ne fu poi del corpo. Il Corano, nella sura Yunus, annota che il corpo del Faraone, che doveva essere condannato, sarebbe stato salvato dalle acque:"Così questo giorno Noi salveremo il tuo corpo (morto) chè tu possa essere un segno per quelli che vengono dopo di te! Ed in verità, molti tra gli uomini sono incuranti dei Nostri segni."

Un esame medico di questa mummia ha dimostrato che il corpo non poteva essere stato nell'acqua a lungo, poichè non mostra segni di deterioramento dovuto alla prolungata sommersione.

Ancora una volta, il confronto della narrazione nel Corano con i dati forniti dalla moderna conoscenza non dà adito alla più piccola obiezione da un punto di vista scientifico.

L'Antico Testamento costituisce una collezione dei lavori letterari prodotti nel corso di circa nove secoli e che è stata sottoposta a molte alterazioni. Il ruolo giocato dall'uomo nell'attuale composizione del testo della Bibbia è piuttosto considerevole.

La Rivelazione Coranica ha una storia che è radicalmente diversa. Dal momento in cui fu per la prima volta comunicato all'uomo, fu imparato a memoria e scritto durante la vita stessa di Maometto. È grazie a questo che il Corano non pone il problema dell'autenticità. Un esame totalmente oggettivo di esso, alla luce della moderna conoscenza, ci porta a riconoscere l'accordo tra i due, come è stato già notato in ripetute occasioni. Ci porta a ritenere piuttosto impensabile, per un uomo dei tempi di Maometto, l'essere stato autore di tali affermazioni, a causa dello stato di conoscenza dei suoi giorni. Tali considerazioni sono parte di ciò che dà alla Rivelazione Coranica il suo posto unico, e forza lo scienziato imparziale ad ammettere la sua inabilità a fornire una spiegazione che abbisogni di un ragionamento esclusivamente materialistico.

Maurice Bucaille

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